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Tre notizie comparse a breve distanza l'una dall'altra mi hanno incuriosito. Pur non essendo tra loro legate, lo sono per l'agente causale e la malattia che sottintendono: neurodegenerazione da prioni  o sindrome di  Creutzfeldt-Jakob o, usando termini comuni, sindrome della mucca pazza.

Una prima notizia riportata dalla emittente televisivva ABC riferisce della morte di una donna californiana e della malattia di un'altra persona. Le autorità sanitarie non possono al momento escludere ne l'esistenza di un legame fra i due casi ne che siano semplici eventi sporadici.

La seconda notizia si riferisce ad un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista PNAS in cui si riporta la scoperta da parte di ricercatori americani dello Scripps Research Institute di una variante della proteina prionica (alla base della malattia) che è 10 volte piu tossica di quelle note.

Infine un articolo pubblicato su Science nel gennaio 2012 da un gruppo francese, analizza più in dettaglio le modalità di trasmissione inter-specie della proteina prionica mutata. Di particolare interesse il fatto che sia il tessuto linfoide e non quello cerebrale la via di entrata favorita, non tanto per maggiori facilità di contatto quanto per una maggiore permissività all'infezione. Un dato questo, interessante in quanto potrebbe fornire degli spunti per sviluppare terapie precoci, prima che il prione raggiunga il cervello.

Il segnale che la lettura di questi tre fornisce è che molto c'è ancora da capire sulla biologia dei prioni e che questa malattia, sebbene in un certo senso passata di moda grazie anche ad i maggiori controlli, non sia affatto un problema risolto

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