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I dubbi sulle "piccole cellule staminali" approvate dal Vaticano

Le piccole cellule accettate del Vaticano

La decisione ridicola di questa settimana da parte del TAR del Lazio che annulla la decisione di bloccare la sperimentazione di Stamina in quanto decisione "viziati da preconcetti", è da ricordare in quanto evidenzia ancora una volta la follia tutta italiana di avere una magistratura che entra nelle decisioni scientifiche senza avere la competenza necessaria per capirle (notizie precedenti sull'argomento qui). Gli enti regolatori fanno il loro mestiere: proteggere i pazienti da cure prive di efficacia e/o dannose. Il TAR invece mi chiedo a cosa serve se queste sono le sue, chiaramente ridicole, competenze.

Come se avessimo bisogno di distinguerci ulteriormente dai paesi sviluppati!
All'estero si parla ancora con toni tra il preoccupato e il divertito della condanna in stile inquisizione dei sismologi italiani per non avere saputo prevedere il terremoto dell'Aquila (fa venire i brividi al solo pensare ad una scemenza del genere). Una cosa inconcepibile nel ballerino Giappone (dove sarebbe più facile anche solo per motivi statistici prevedere un terremoto), figuriamoci in un area in cui i terremoti devastanti non avvengono a ritmi annuali ma secolari. Forse anche in quel caso i magistrati pensano di essere nel mondo para-scientifico di CSI e non nel mondo reale dove la validazione di una teoria IMPONE dati riproducibili e non danze della pioggia (Nota. Ovviamente la sentenza è stata ribaltata in appello ... Un po' di buon senso ci voleva).
Lasciamo stare per il momento questo tema e passiamo ad una importante diatriba scientifica, sebbene sporcata da alcune venature ideologiche: esistono o no le "very small embryonic-like cells"?

Facciamo un breve riassunto.
Sappiamo tutti dei dilemmi etici che le cellule embrionali pongono. E' corretto considerare una massa di cellule pre-impianto, come è la blastocisti, come se fosse un essere umano? Secondo me no. Seguendo la logica che un "essere vivente è tale a partire dalla fecondazione dell'oocita" dovrebbe essere considerata intoccabile anche la placenta che si origina dalla stessa massa di cellule che forma l'embrione. 
Nella figura a fianco è schematizzata la blastocisti, cioè lo stadio dello sviluppo embrionale costituito da 70-100 cellule in cui si sono già separate le cellule che daranno origine al feto (inner cell mass) e quelle che origineranno la placenta (trophoblast). 
Tutte originano dall'oocita fecondato ma il risultato finale è ben diverso.
Un dilemma senza soluzione se si guarda al fenomeno attraverso una lente filosofica (cosa è la vita?), in quanto le convinzioni personali avranno sempre un ruolo preponderante al di la di ogni considerazione tecnica. 

A salvare capra e cavoli traendoci dall'imbarazzo circa l'eticità di utilizzare cellule embrionali per salvare vite umane, sono state le innovazioni di questi anni che hanno reso possibile dedifferenziare le cellule dell'adulto (dal sangue, dalla cute, etc) per ottenere cellule pluripotenti differenziabili "a piacimento" in altre cellule, come ad esempio i neuroni. 
Shinya Yamanaka
(®gladstoneinstitutes)
Queste cellule pluripotenti, dette Induced Pluripotent Stem cells (IPS o iPSC), furono ottenute per la prima volta in topo nel 2006 (e nell'uomo nel 2007) dal team coordinato da Shinya Yamanaka della università di Kyoto in Giappone. Un lavoro premiato nel 2012 con il Nobel al duo Yamanaka-John Gurdon.

Il procedimento per ottenere le iPSC è diventato nel corso degli anni sempre più raffinato e con meno passaggi manipolativi; mentre all'inizio era necessario inserire un certo numero di geni nelle cellule da differenziare (con il rischio di modificare permanentemente il genoma) ora è sufficiente indurre, attraverso opportuni trattamenti chimici, l'espressione di specifici geni regolatori nella cellula bersaglio.
Rimangono tuttavia aperte una serie di domande a cui bisognerà rispondere prima di potere iniziare ad usare queste cellule nella sperimentazione clinica. Tra le domande aperte le più importanti si riferiscono alla sicurezza e stabilità genomica delle cellule così ottenute. Non si tratta infatti di vere cellule embrionali ma di repliche parziali essendo le iPSC pluripotenti e non totipotenti (come le embrionali).

Mariusz Ratajczak
(©ipscell.com)
Contemporaneo (sempre nel 2006) allo studio delle iPSC fu quello portato avanti da Mariusz Ratajczak della università di Louisville in Kentucky.  Ratajczak affermò di avere isolato dal midollo osseo le very small embryonic-like cells (VSELs), cellule perfettamente in grado di sostituire le cellule embrionali. Una scoperta che ottenne il pronto avvallo da parte del Vaticano, da sempre contrario alle staminali embrionali, ma che fu accolta con cautela dal mondo scientifico.
E' di poche settimane fa l'articolo pubblicato da un gruppo di Stanford su Stem Cell Reports in cui viene praticamente messa una pietra tombale sui risultati di Ratajczak a causa della impossibilità di riprodurne i dati.

Attenzione non si tratta di frode o di cattiva condotta scientifica da parte di Ratajczak ma della difficoltà oggettiva nella ripetibilità degli esperimenti. Un problema importante tuttavia visto che le speranze riposte sulle VSEL erano quelle di avere trovato una alternativa sicura e affidabile alle staminali embrionali. Se il procedimento è molto difficile da riprodurre cambiando di laboratorio, allora la possbilità di isolare queste cellule viene meno. Se un esperimento non è riproducibile, non può essere validato e senza validazione una osservazione non può assurgere al rango di dimostrazione ed essere fondante per una teoria. L'osservazione dovrà allora essere accantonata (se non negata esplicitamente) e considerata un artefatto sperimentale. Almeno finchè non sarà disponibile un protocollo migliore che permetta ad altri ricercatori di ripetere l'esperimento.
Il dibattito continua e tutto serve in questi casi fuorchè l'opinione di religiosi, di burocrati e politici.
E' la scienza che dovrà dirci se e quanto esiste una base scientifica sufficientemente solida da giustificare una teoria o una sperimentazione.


Fonti
-  Doubt cast over tiny stem cells
   Nature  499 (390) 2013

- Do Pluripotent Stem Cells Exist in Adult Mice as Very Small Embryonic Stem Cells?
Masanori Miyanishi et al, Stem Cell Reports, 2 (1) 2013

- Has Mariusz Ratajczak Found the Holy Grail of Stem Cells?
Scientific American, luglio 2013


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