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Iniziato il countdown per il Google Lunar X Prize. Un nuovo impulso dai privati alla conquista dello spazio

Lunar X Prize di Google. La scadenza del concorso per l'invio di un rover sulla Luna è vicino
(qui un articolo di interesse sull'origine della Luna)

Il video di presentazione qui
Si chiama Lunar X Prize, il concorso bandito da Google volto a premiare la prima missione interamente privata che riuscirà ad inviare un rover sulla Luna in grado di spostarsi di almeno 500 metri e di inviare un video dalla superficie. Il conto alla rovescia per la scelta del vincitore è praticamente iniziato.
Sette sono i finalisti (tre americani e uno ciascuno per tedeschi, giapponesi, indiani e sino-iberici) che si contenderanno il premio finale di 20 milioni di dollari, arricchitosi recentemente di 6 milioni di dollari come bonus di incoraggiamento per il raggiungimento di milestones progettuali (milestone prizes). Si tratta di un contributo per premiare i team che sono sulla buona strada nel processo di sviluppo del progetto e riguarderà i tre diversi aspetti "core" del progetto ("atterraggio", "mobilità" e "sistemi di ripresa") ciascuna delle quali sarà premiata con una parte del bonus allocato.
Questi i team in gara (prima il video e di seguito una generica descrizione):

  • Moon Express. Il team ha rivelato il progetto del lander MX-1 da 150 kg nel dicembre 2013. Invece di funzionare come un rover vero e proprio il lander procederà a "salti" per coprire la distanza richiesta di 500 metri. Lancio previsto per fine 2015 (link al sito societario).
  • Astrobotic Technology. Questo gruppo, con sede a Pittsburgh ha costruito un prototipo la cui resistenza alle sollecitazioni violente è già stata effettuata (ne ho parlato in questa pagina). E' costituito da lander e da un rover di 20 kg per totali 535 kg (senza carburante). Astrobotic ha già preso accordi con SpaceX per un lancio tra ottobre e dicembre 2015. Costo della missione: circa 100 milioni di dollari (link al sito societario).
  • Lunar Lion. Società nata dalla Pennsylvania State University ha in progetto un lander di 165 kg. Ha attivato una campagna di crowdfunding per raccogliere i 400 mila dollari per costruire e testare entro quest'anno il prototipo. Anche in questo caso il lander non si avvarrà di un rover ma "salterà" per coprire la distanza richiesta dal concorso. Ha stipulato un accordo con un ex concorrente ritiratosi, per eseguire il lancio entro dicembre 2015. La missione avrà un costo totale di circa 60 milioni di dollari, di cui 2,5 sono stati già raccolti (link al sito societario).
  • Barcelona Moon. Questo team spagnolo ha firmato un accordo con la China Great Wall Industry Corporation per un lancio a giugno 2015 (link al sito societario).
  • Part-Time Scientists. Il team tedesco ha progettato un razzo e un lander del peso di 640 kg a vuoto, in grado di portare un rover pieno di strumentazioni. La propulsione è di basata su un sistema di epoca sovietica montato sui missili intercontinentali (link al sito societario).
  • Indus. Il team indiano ha il prototipo di un lander da 300 kg (in costruzione) e un rover da 15 kg, in fase di progettazione (link al sito societario).
  • Hakuto. Il team giapponese ha deciso di non sviluppare un proprio lander ma di comprare un passaggio per i suoi due rover da qualcuno degli altri concorrenti. La peculiarità di uno dei suoi rover è la capacità di scendere nelle grotte. Il suo costo è tra i più bassi, circa 10 milioni di dollari (link al sito societario).

Per potere entrare nel novero dei candidati, i concorrenti ancora in gare dovranno, entro settembre 2014, fornire prove convincenti del fatto che la loro sia una missione fattibile (in assenza di interventi governativi).
I test finali avranno luogo sulla Terra. Alla fine del test quattro di essi rimarranno teoricamente sul nostro pianeta mentre il vincitore potrà iniziare il conto alla rovescia per il lancio previsto per il 2016. "Teoricamente" in quanto molti dei concorrenti hanno annunciato che continueranno nella loro missione anche se non dovessero vincere il premio finale.
Nonostante il premio e il bonus milionario i dubbi aleggiano tra gli esperti del settore circa il fatto che ci sara' in effetti un premiato o se ci saranno bocciature a 360 gradi. I soldi non sarebbero infatti sufficienti per coprire i costi di sviluppo e lancio a meno che non intervengano finanziariamente e in modo deciso le grosse aziende private del settore aerospaziale.
Jonathan McDowell, del Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (Cambridge-USA) sostiene che gli ostacoli tecnologici sono troppo alti e gli incentivi finanziari troppo bassi, "l'X Prize Google Lunar non è stato in grado di incentivare una seria competizione da parte dell'industria aerospaziale privata." Da qui la sua ipotesi che le scadenze verranno di fatto posticipate.
Una ipotesi scartata da Alex Hall, una figura di ruolo del Lunar X Prize che ricorda come sia le regole che le scadenze del concorso sono già state emendate due volte da quando il premio venne istituito nel 2007. Un posticipo che ha fatto slittare la scadenza fissata inizialmente per il 2012 al 2015; una scelta motivata dalla notizia che la Cina era scesa in campo per inviare il suo rover, Yutu, sulla Luna. Parte del problema è stato ovviamente convincere gli investitori a mettere i soldi. Non si tratta di una mera disponibilità finanziaria (assolutamente secondaria viste le cifre in ballo che per una grande azienda corrispondono ad una campagna pubblicitaria) ma del ritorno di immagine (e quindi economico) associato.
Per intenderci non fu affatto un problema trovare nel 2004 i 10 milioni di dollari per il premio Ansari X, nato per premiare , sempre in ambito privato, il miglior progetto per un volo spaziale ripetibile con equipaggio umano. La ragione è abbastanza chiara. I finanziatori avevano già in mente le ricadute positive che il turismo spaziale prossimo venturo avrebbe indotto. Non suona strano allora trovare tra gli sponsor della squadra vincente, la Scaled Composites, Richard Branson che in seguito fondò la Virgin Galactic. I biglietti per i primi voli spaziali, il cui deposito cauzionale è stato già versato, ammontano a circa 250 mila dollari (del 2005).

Molto più difficile ovviamente è convincere i privati ad investire in un progetto centrato solo solo su un rover e per di più sulla "inflazionata" Luna. Un progetto in cui l'ingombro rappresentato dalla Cina è fin troppo evidente; con una capacità di investimento praticamente illimitata, supportata da motivi propagandistici esterni e soprattutto interni, e l'assenza di vestali pronte a stracciarsi le vesti per i costi eccessivi, come nel sempre più vecchio e poco innovativo occidente, l'idea stessa di concorrere per uno sfruttamento minerario futuro della Luna appare, giustamente, agli investitori un atto masochistico.
Per dipanare i dubbi ai privati la Fondazione X Prize (che gestisce il concorso) ha commissionato uno studio alla London Economics. Detto per inciso è veramente curioso che l'organizzatore (quindi il pagatore) di un premio in milioni di USD debba spendere altri soldi per incentivare i privati a partecipare al concorso.
Il rover proposta dalla Astrobotics (©Nature.com/
Astrobotic Technology)
Bene, lo studio ha concluso che entro il 2025 il mercato legato allo sviluppo del sistema di trasporti (per la costruzione di infrastrutture sulla superficie lunare) avrà un valore di circa 1,9 miliardi USD. Un mercato, quello dei trasporti a pagamento, molto interessante  per la Astrobotic, uno dei finalisti e spin-off  della Carnegie Mellon University di Pittsburgh e il cui motto è riassunto dal suo CEO, John Thornton, "pensate a noi come alla FedEx per la Luna". Che si sia già messo in moto, e che il mercato già richieda questo tipo di servizi prima ancora che nascano infrastrutture, è evidenziato dalla manciata di contratti che la società ha già attivato con la Celestis, per il trasporto delle spoglie incenerite umane sulla Luna. La Celestis è infatti una società che si occupa già oggi di raccogliere gli ordini di chi ha deciso di farsi "seppellire" nello spazio e, in futuro, di chi preferirà un soggiorno eterno sulla Luna con vista Terra. Un mercato di nicchia? Direi proprio di no (e questo differenzia gli intraprendenti americani dai dormienti contemplatori del proprio ombelico che sono i mediterranei) visto che la Astrobotic prevede di pagare 1,2 milioni dollari per ogni chilogrammo di ceneri fatto atterrate "morbidamente" sul suolo lunare. Cifra che scende nel caso in cui l'opzione preveda un atterraggio del pacchetto cinereo in caduta libera cioè lanciato dalla sonda orbitante intorno alla Luna.

Chiaro che qui si parla solo dei piccoli clienti e che le speranze siano rivolte, da ognuno dei finalisti, verso i pesci grossi, cioè quei clienti in grado di fare la differenza in quanto a commissioni pagate. Parliamo di società come la NASA che ha da tempo demandato all'outsourcing la gestione di molti dei compiti che prima svolgeva in prima persona. Solo nel 2010 la NASA ha attivato 6 contratti (di cui 4 ad alcuni dei finalisti) per un valore di circa 30 milioni USD in 5 anni, per avere i dati che verranno raccolti durante i test e la missione: dai test di volo fino ai risultati dell'analisi di campioni di suolo lunare. In più, e questa è una notizia di gennaio, la NASA ha annunciato l'attivazione di un programma con cui offrirà consulenze e assistenza tecnica gratuita, materiale e siti produttivi, allo scopo di aiutare i partecipanti a portare a termine il progetto del rover.
Se i partecipanti si sono detti entusiasti a tale prospettiva, è ancora una volta McDowell ha invitare alla cautela "quello che la NASA farà dipende in ultima istanza dal fatto che il progetto approvi queste spese".

Il costo previsto per la missione dalla maggior parte dei finalisti si aggira intorno alla decina di milioni di dollari. Un costo coperto dai premi in ballo e di sicuro a buon mercato rispetto alle missioni NASA del passato (o anche solo del costo di un calciatore della seria A italiana). Il paragone va subito con la missione Mars Pathfinder il cui costo per inviare nel 1997 il rover su Marte è stato di circa 265 milioni dollari. Un paragone certo improprio data la maggiore complessità intrinseca, e il maggior appeal, della missione su Marte ma che serve per rendere una idea delle cifre in ballo, assolutamente a discount rispetto al passato.

Tra i finalisti solo quattro squadre - Astrobotic, Lunar Lion, Moon Express e Barcelona Moon - hanno previsto (e si sono prenotate per) lanci già nel 2015. Solo Astrobotic ha al momento un prototipo di lander già praticamente completo. Negli altri casi il sentiment che trapela è "non è impossibile riuscire a starci con i tempi ma un rinvio sarebbe opportuno".
Comunque vada il premio comunque non segnerà l'uscita di scena dei concorrenti perdenti. La maggior parte di essi è intenzionata a continuare con i loro piani di sviluppo indipendentemente dalla vincita. Chiaro che il premio monetario, e la visibilità ottenuta, sono un forte incentivo.

(Articoli correlati e non citati nel testo: missione europea su Marte; missione Curiosity e in generale selezionate il tag "astronomia" qui a destra)

Chiudo con un auspicio. Quello di rivedere le immagini girate all'epoca della missione Apollo 8

Video by space.com


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Fonti
- Moon shots stuck on Earth
Nature, news
- Google Lunar XPRIZE Selects Five Teams to Compete for $6 Million in Milestone Prizes 
Google Lunar X Prize, news

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