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Vitamina B12, batteri e acne

La vitamina B12 più che il nome di una molecola è un termine "contenitore" per indicare una serie di molecole, le cobalamine, che rientrano nella categorie delle vitamine essenziali, cioè di quelle molecole che è necessario assumere con la dieta in quanto l'essere umano non è in grado di sintetizzarle (o è in grado ma a livelli insufficienti).
Queste le 13 vitamine essenziali, come redatto dai National Institutes of Health americani

La vitamina B12 si trova in alimenti come carne, prodotti lattiero-caseari e alcuni pesci, tutti alimenti preclusi ai vegani, che quindi sono particolarmente esposti al rischio carenza vitaminica. La sinergia tra vitamina B12 e acido folico nella emopoiesi spiega bene il legame tra mancanza di vitamina B12 e anemia. Da un punto di vista terapeutico, oltre all'anemia, la vitamina B12 ha mostrato interessanti potenzialità nel trattamento della sintomatologia dell'Alzheimer (articolo precedente --> "Vitamina B e terapia Alzheimer? Nessuna evidenza").
Nota. L'apparente "autosufficienza" degli erbivori per la vitamina B12 non viene da una loro capacità di sintetizzarla (animali e piante in genere non ne sono capaci) o almeno non direttamente. Sono i batteri simbionti che popolano il loro rumine e intestino i veri produttori. Per altri dettagli sul metabolismo della vitamina B12 vi rimando al compendio sul sito torrinomedica.
Ma anche le molecole migliori possono avere il loro lato oscuro, come sembra dimostrare lo studio pubblicato su "Science Translational Medicine" in cui si evidenzia la correlazione tra assunzione di vitamina B12 e insorgenza dell'acne.
I diversi stadi dell'acne con la formazione di un tappo di sebo, la proliferazione batterica e l'infiammazione.

E' ancora presto per trarre conclusioni definitive ma quello che si è scoperto è che la vitamina B12 provoca un cambiamento nell'espressione genica della flora batterica presente sulla cute del volto (a tutti gli effetti parte del nostro microbiota) che a sua volta innesca un processo infiammatorio, da cui l'acne.
Propionibacterium acnes
Fino ad oggi il legame tra vitamina B12 ed acne era noto (ipotizzato fin dagli anni '50) ma sempre a livello aneddotico; mancava di fatto la "pistola fumante" ad indicare il colpevole. L'acne - e quindi la terapia ideale - è ancora oggi in gran parte un mistero per i ricercatori nonostante l'ampia diffusione del problema, con l'80% dei teenager (ma anche giovani adulti) affetti. Un mistero non dovuto alle cause ma alla pluralità di eventi in grado di "peggiorare" la manifestazione dell'acne. 
Gli attori coinvolti sono principalmente il sebo, alcune cellule difettose che rivestono i follicoli piliferi, squilibri ormonali (non a caso i recettori degli ormoni steroidei sono abbondanti nelle cellule follicolari) e il Propionibacterium acnes (batterio che normalmente vive sulla cute).
I ricercatori hanno scoperto che gli esseri umani che assumono vitamina B12 tendono a concentrarla nella loro pelle (il che non è una cosa cattiva) ma questo induce nel batterio residente un effetto a catena "spingendolo" a ridurre la produzione della sua vitamina B12, favorendo così l'accumulo di prodotti intermedi in grado di innescare la reazione infiammatoria nella cute.
Ecco allora che si può generare la "tempesta perfetta" in un adolescente a causa della contemporanea presenza di alti livelli ormonali, alimentazione non corretta, predisposizione genetica e fattori altri come stress, etc.
Nota. Il problema non è qui tanto la fisiologica comparsa dell'acne durante la pubertà ma le forme particolarmente virulente, spesso difficilmente trattabili, che si manifestano in alcuni sfortunati causando evidenti deturpazioni del volto e a cascata manifestazioni di disagio e di stress (vedi QUI alcuni dei falsi miti alimentari sull'acne).
Il messaggio principale che emerge da questo studio è che i batteri della pelle sono importanti e che l'alimentazione influisce - anche - su di essi . 
Nel breve periodo questa osservazione non cambierà di molto i trattamenti consigliati dai dermatologi dato che sono necessari ulteriori studi (quindi tempo) per confermare il dato.
Non ha nemmeno senso ad oggi alcuna strategia di riduzione del consumo dei prodotti ricchi di vitamina B12 (che ricordo è una vitamina fondamentale per il nostro benessere) se non nei classici dettami di una dieta equilibrata e salutare.
La vera ricetta verrà forse dallo sviluppo di sostanze topiche in grado di contrastare le alterazioni della cute in modo mirato, ad esempio agendo sulla biodisponibilità della vitamina B12 per i batteri della cute o agendo sul loro metabolismo in modo da minimizzare l'azione pro-infiammatoria di alcuni loro metaboliti.

Articoli precedenti nel blog sul tema vitamine ---> qui

Fonte
- Vitamin B12 modulates the transcriptome of the skin microbiota in acne pathogenesis.
Dezhi Kang et al, Science Translational Medicine  (2015) Vol. 7, Issue 293



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