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Scoperto il fossile di un verme gigante. Estinto (o quasi) oggi.

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Chi ha amato il film Tremors, oggi un vero e proprio cult-movie, non potrà che provare un brivido lungo la schiena al pensiero del ritrovamento dei resti di un verme preistorico dotato di fauci e lungo fino a 3 metri.
Al contrario di quello cinematografico che prediligeva le zone desertiche del Nord America, questo bazzicava i fondali marini ed era con ogni probabilità un lontano parente del verme di Bobbit.
Curioso nome non è vero? Il nome dato a questo policheto è legato alle caratteristiche "a forbice" delle mascelle, da cui il rimando al caso Bobbit che occupò le pagine dei giornali qualche anno fa. Si tratta di invertebrati che vivono sui fondali sabbiosi da cui emerge solo la testa pronta a catturare l'incauto pesce di passaggio (vedi video sotto).
Video completo su --> Wired/Youtube
La scoperta è stata fatta da ricercatori della università di Lund durante l'analisi di alcune rocce sedimentarie vecchie 400 milioni di anni, conservate presso il  Royal Ontario Museum di Toronto. I risultati, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, riportano l'aspetto dell'animale, chiamato Websteroprion armstrongi, ricostruito dai resti delle mascelle e di poco altro altro (la natura "molle" di questi invertebrati è "nemica" della conservazione fossile). Dalla comparazione delle dimensioni delle mascelle con quelle di alcuni vermi attuali si è dedotto che questa bestiolina dovesse avere una lunghezza di circa 3 metri; sebbene alcuni esemplari attuali possono raggiungere lunghezze simili, la loro dimensione non è paragonabile a quella che doveva avere il fossile.

credit: James Ormiston

L'aspetto più interessante della scoperta è che il gigantismo esisteva già 400 milioni di anni fa.
Il gigantismo è un fenomeno che compare in alcune fasi dell'evoluzione quando si ha una convergenza tra la disponibilità del cibo e il vantaggio competitivo legato alle dimensioni. Il gigantismo è incompatibile quindi con il vivere in aree geografiche ristrette (le isole) in quanto la  penuria di cibo che ne scaturirebbe favorirebbe nell'arco di poche generazioni la sopravvivenza dei soli individui "nani". Ricordatevene la prossima volta che vedrete un film in cui si parla di isole remote in cui sono sopravvissuti animali giganteschi. In questi luoghi remoti la flora e fauna hanno dimensioni ben più ridotte come descritto nel precedente articolo --> "Tepui. Le terre dimenticate dal tempo".
Al mutare delle condizioni ambientali quelli che un tempo erano vantaggi possono trasformarsi in svantaggi come ben evidenziato dalla riduzione delle dimensioni medie degli animali odierni rispetto, ad esempio, alla flora e fauna presenti nel passato.
I resti fossili della "mandibola" di Websteroprion armstrongi


Fonte
- Earth’s oldest ‘Bobbit worm’ – gigantism in a Devonian eunicidan polychaete
Mats E. Eriksson et al, Scientific Reports 7, Article number: 43061 (2017)


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